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Vi allego MASCHERE ESCLUSIVE, sceneggiatura scritta da me e in cerca di chi abbia voglia di disegnarla. Se non vedete l’immagine qua sotto potete scaricarla in espressivo formato pdf da questo sorridente link qua.
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Mercoledì 1 novembre inizia Lucca Comics & Games e mi ci troverete tutti i giorni. Ci sarò con Autori di Immagini per fare portfolio review in Area Pro l’1, il 3 e il 5, negli orari che trovate qua sotto:
Mercoledì 1 dalle 16 alle 18
Venerdì 3 dalle 14 alle 16
Domenica dalle 10 alle 12
Dovrei esserci in tutti quegli orari, ma se non trovate me trovate qualche collega.
Inoltre sbucherò al Real Collegio/Luca Junior/Junior Palace dove ci sarà l’altro stand di Autori di Immagini per le portfolio review e consigli sul lavoro di fumettista e creatore di immagini in senso lato. Lì io non ho orari precisi ma passerò regolarmente per dare una mano a colleghi e colleghe che ci saranno. Per vedere chi ci sarà al Real Collegio vi invito ad andare alla pagina dedicata a Lucca sul sito di Autori di Immagini che trovate qua.
Per il Real Collegio NON serve aver mandato il proprio portfolio usando il form di Lucca Comics. Potete passare negli orari dell’evento e mettervi in fila.
Se fate o volete fare fumetti vi consiglio, oltre a far vedere il vostro portfolio, di sfruttare la presenza, per esempio, di Tonio Vinci il 4 e il 5 novembre per avere consigli sulla fiscalità di chi fa un lavoro creativo. Dato che si tratta di cose complesse, con casi spesso molto personali, può essere un buon momento per farsi chiarire le idee sulla propria posizione.
Inoltre sarò allo stand de Il Castoro per un firmacopie di Fai Rumore, il volume di storie brevi curato da Moleste a cui ho partecipato e che è uscito l’anno scorso. A distanza di un anno e mezzo il volume continua ad avere le gambe e farsi conoscere da un nuovo pubblico. Ne sono particolarmente contento perché non è mai scontato che un fumetto rimanga vivo tra le presentazioni, i workshop e in generale alle fiere per così tanto tempo. Qua sotto l’immagine con gli orari in cui trovate me e alcune delle colleghe super brave con cui ho collaborato per il volume:
In più terrò un workshop per i più piccoli, che è una roba che mi mette sempre un po’ d’ansia ma alla fine mi ripaga moltissimo. Ripeto, è per i più piccoli. Prima o poi riuscirò a organizzare un workshop a Lucca anche per i più grandi.
Inoltre bazzicherò dalle parti di N3rdcore cercando di dare una mano alla redazione che in questo 2023 arriva in città più nutrita del solito.
E parlando di N3rdcore…
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Online trovate il nuovo episodio del N3rdcore Horror Podcast Show, dedicato a La caduta della casa degli Husher del 1960 con protagonista Vincent Price. La trovate, per esempio, su Spotify qua o su Google Podcast qui.
Nel podcast parliamo anche della serie tv di Flanagan che trovate su Netflix. A me la serie non ha fatto impazzire ma ha sicuramente diversi pregi.
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Nei giorni scorsi ho cominciato a tenere le mie lezioni nel nuovo corso di sceneggiatura della Scuola Internazionale di Comics di Genova insieme ad altri colleghi. Il fatto che la lezione arrivi subito prima di Lucca e in un periodo in cui sto cercando di organizzare il lavoro dei prossimi mesi tra eventi, proposte arrivate ancora da definire e la normale incertezza del lavoro da freelance mi hanno dato modo di affrontare subito uno dei temi che, secondo me, vanno affrontati quando si vuole fare fumetti di lavoro: i soldi e come trovarli.
A Lucca ci saranno portfolio review tenute da case editrici e da studi e/o agenzie. In più molte persone che vogliono fare fumetti sfrutteranno l’occasione per cercare lavoro, così come farà chi già è fumettista, tipo il sottoscritto.
Andare a una fiera per cercare lavoro, quindi soldi, ha senso? Secondo me ce lo ha. Ma non è una cosa automatica. Le probabilità di trovare un ingaggio alla prima fiera sono molto basse. Bassissime, secondo me. Ma credo che questo non renda meno utile andare a una fiera.
Questo perché nel lavoro freelance si sopravvive anche (soprattutto?) grazie alla rete di contatti che ci si costruisce nel tempo. Sottolineo “nel tempo”. Se non conoscete nessuno o quasi che fa fumetti, vi serve tempo per conoscere quelle persone e dar modo a loro di conoscere voi. Avere una presenza online è utile, ma metterci la faccia dal vivo lo è altrettanto. Per questo frequentare le fiere più o meno regolarmente può essere utile, se vi date tempo per far fermentare e crescere le cose.
“Oh, vecchio, ho capito, ma ci sono le mail e l’internet.”
E secondo me non hai torto. Ma fare un lavoro creativo, se non addirittura artistico, secondo me significa pure avere un certo feeling caratteriale e affinità personale. Cosa che, secondo me, si capisce meglio dal vivo. Chiaro che farsi i contatti online è super comodo e invito chiunque a farseli, sono il primo a usare la rete, altrimenti non porterei avanti da quasi 7 anni questa newsletter.
Dal vivo però si riesce a cogliere meglio sia il carattere delle persone con cui si vorrebbe collaborare, cogliere che aria tira nel mondo del fumetto (e quello editoriale in genere), conoscere nuove persone perché ci vengono presentate tra un incontro e un caffè, insomma si riesce a costruirsi quella rete che può aiutarci a lavorare, a trovare lavoro o, dopo un po’, a proporre lavori ad altre persone.
Ci vuole tempo, e ci vogliono soldi perché andare alle fiere costa. Anche tralasciando Lucca i cui costi sono fuori scala, andare a una fiera è un investimento più o meno pesante a seconda della singola persona. Però in un mestiere in cui si è “datore di lavoro presso me stesso”, purtroppo o per fortuna, si è responsabili di parte della propria formazione e di parte della possibilità di trovare lavoro. Il fatto che questo investimento di tempo e soldi sia proficuo non è per nulla garantito, perché entrano in gioco mille fattori personali e non che decidono se una persona riesce o meno a fare fumetti. Però temo che sia sostanzialmente obbligatorio investire tempo e soldi sul proprio lavoro se si ha intenzione di fare fumetti.
La scelta di quanto investire è ovviamente soggettiva e non credo si possa sindacare su quanto una persona decide di investire. Ognuno ha desideri, esigenze e necessità proprie. Potete deciderlo solo voi se ne vale la pena. Però se volete provare non scoraggiatevi se dopo le prime 2-3 fiere non trovate nulla di concreto. Ci vuole tempo.
E a proposito di tempo e soldi…
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Secondo me se una persona fa fumetti part-time non è meno fumettista di chi lo fa full-time. Soprattutto non sono i suoi fumetti a essere meno “fumetti” di chi lo fa full-time. E non parlo di quanto siano belli o meno, parlo proprio di validità: un fumetto è valido o meno a prescindere dalla storia personale di chi lo fa, vive di vita propria.
Questo cui sto accennando è un discorso complesso, su cui sto ragionando da parecchio, su cui penso tornerò ciclicamente nei prossimi tempi. Ma uno dei punti fondamentali del discorso, per come la vedo io: se vi tocca fare fumetti come secondo lavoro posso capire se vi rode il culo perché magari vorreste farlo full-time, ma non sentitevi sminuiti per questo. Uno perché in generale è un casino mantenersi facendo fumetti. Due perché diverse persone che fanno regolarmente fumetti per Bonelli e Topolino, cioè le due realtà che pagano meglio in Italia per fare fumetto seriale, non vivono facendo esclusivamente fumetti.
E non è un dissing nel confronto di quelle persone, sia chiaro, ma una constatazione di come funziona il lavoro del fumettista: precario, volubile, soggetto a periodi buoni e altri pessimi, decisamente non un lavoro sicuro e un’industria, specialmente in Italia, in cui ci sono pochi “posti” per tantissime persone che ci provano.
Quindi se non riuscite a fare fumetti full-time, per quanto mal comune mezzo gaudio a me non aiuti con il mio rodimento di culo, sappiate che fate parte della maggior parte delle persone che fanno fumetti, non della minoranza. Quindi se qualcuno ve lo fa pesare semplicemente non capisce una sega di come funziona. Se poi è uno che fa fumetti è evidentemente uno che ha la testa su per il culo.
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E l’ultima mail di ottobre si insinua nel web. Come detto, ci si becca a Lucca. Se ci siete fatevi sentire, sperando di aver tempo ci prendiamo un caffè e/o facciamo due chiacchiere.
Non c’è miglioramento se non c’è riposo.
Ci si becca fra una settimana!
Davide Costa