[Appunti dal tavolino di un bar] 0384 - Dusk
Into the void no light in sight only blackness and noise so white
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Vi allego A VOLTE UNA ROSA NON È SOLO UNA ROSA, sceneggiatura scritta da me e in cerca di chi abbia voglia di disegnarla. Se ti ispira e vuoi disegnarla, rispondi a questa mail o scrivimi a baphomouse@gmail.com. Se non vedete l’immagine qua sotto, potete scaricarla in romantico formato pdf da questo aromantico link qua.
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Non è un fumetto, ma guardate queste immagini:
Il biondo si chiama Cody, il tizio con la cintura si chiama Paul, che il pelato si chiami The Rock non credo di dovervelo dire.
Ora, un esercizio d’osservazione: la presenza di Paul, in queste quattro “vignette”, non è necessaria, soprattutto se conoscete i preamboli del perché The Rock tira un pizzone a Cody. Però l’espressione di Paul sottolinea quanto il pizzone sia un momento saliente della storia che stanno raccontando. Vero, dato il contesto e le battute che Cody e Rock si sono detti prima dello schiaffo sappiamo comunque che quella cinquina ha un grosso peso, metaforico e non. Però l’espressione di Paul ne amplifica e sottolinea il senso narrativo e il suo peso.
Ecco, queste immagini sono tratte da un video, che si inserisce in una storia che va avanti da mesi. Però fingete siano vignette di un fumetto. Ogni vignetta che voi andate a sceneggiare sarà disegnata al meglio delle sue possibilità da qualcuno che le renderà fighissime ed efficaci per raccontare la storia. Ma il contenuto delle vignette lo scegliete voi che scrivete. E a volte, in certe situazioni, uno schiaffo non basta e c’è bisogno di trovare il giusto Paul con la giusta espressione per sottolineare che quel momento è proprio un momento da “Ora sono proprio cazzi.”.
Insomma, ragionare per immagini è compito di chi sceneggia, non scordatevelo mai.
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Nei giorni scorsi sono stato a Cassola, in provincia di Vicenza, per un incontro organizzato da Fondazione Aida. Di fronte a un bel po’ di bambini e bambine ho avuto modo di fare una chiacchierata dedicata al mio lavoro in compagnia di Stella Nosella.
È stato un incontro molto interessante perché la platea giovanissima mi ha fatto domande molto precise su come si fanno i fumetti: quanto tempo ci vuole? quante persone servono? chi fa cosa? da quanto tempo lo fai? e se volessi fare fumetti?
Quasi tre ore di incontro e chiacchiere e firme che mi hanno rimesso il sorriso sulla faccia, fatto riflettere su quello che faccio e su come farlo meglio.
Soprattutto è stato bello sentire dal vivo l’entusiasmo di chi ti legge, perché trattandosi di un lavoro dietro le quinte e spesso solitario quello del fumettista alle volte può diventare alienante nonostante sia creativo. Far ridere più di cento bambini con una battuta improvvisata è una sensazione fantastica.
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Torniamo alle immagini di The Rock che schiaffeggia Cody. Come vi dicevo, sono immagini tratte una trasmissione tv, quindi un po’ improprie per ragionare sul fumetto. Ma anche no. Nel senso. Osservate le inquadrature usate:
Bene o male sono tutte uguali o quasi: mezzi busti o mezze figure ad altezza d’uomo, prese frontalmente, cioè dal punto di vista di chi guarda, cosa normalissima dato che siamo in tv. Ora però fate un altro esercizio, questa volta non di osservazione, ma di immaginazione.
Immaginate di dover scrivere le regie per quelle quattro vignette in cui succedono le stesse identiche cose agli stessi identici personaggi con le stesse identiche reazioni ed espressioni. Però con una differenza: potete cambiare la posizione della “telecamera” e l’inquadratura.
Che cambierebbe se nella seconda vignetta vedessimo i personaggi inquadrati dall’alto, in quella che viene chiamata inquadratura a volo d’uccello o a perpendicolo o godview (in pratica la visuale dall’alto quando guardate una qualsiasi mappa o piantina)? Se invece fosse laterale, leggermente dal basso, con The Rock e Cody posti più o meno equamente distanti dal centro? (nella foto, tecnicamente, The Rock è in primo piano di quinta e Cody in secondo piano)
Che cambierebbe se nella terza vignetta ci trovassimo alle spalle di Cody che prende lo schiaffo, inquadratura leggermente dal basso? Oppure se ci trovassimo alle spalle di The Rock con un’inquadratura leggermente dall’alto?
E se scambiassimo la prima vignetta con la seconda, sentite che cambierebbe qualcosa a livello di ritmo? Cosa?
Di nuovo: queste sono scelte che fa chi scrive, soprattutto la scelta della sequenza con cui si “svolgono” le vignette. Anche il tipo di inquadratura viene indicato da chi scrive, ma può essere interpretato poi da chi disegna perché chi disegna ha una percezione migliore di come funziona poi la tavola disegnata nel suo complesso. Infatti se decidete di indicare una regia particolare, è bene che la scelta sia dettata da una motivazione narrativa coerente, e che sia comunicata bene a chi disegna.
Torniamo alla vignetta dello schiaffazzo. Se ci mettiamo dietro a Cody con un’inquadratura leggermente dal basso, rendiamo The Rock più dominante perché risulterà in una posizione letteralmente più alta rispetto a Cody. Se lo schiaffazzo viene inquadrato lateralmente, più o meno entrambi sono sullo stesso piano.
Sceneggiare un fumetto non significa scrivere “solo” la trama e i dialoghi, significa raccontare vignetta per vignetta, tavola per tavola. Ci sono un sacco di possibilità per ogni vignetta, il trucco è sapere cosa scartare perché di sicuro non funziona, e poi scartare quello che ci sembra potrebbe funzionare ma non così bene per arrivare a quello che ci sembra funzionare al meglio.
Quando leggete un fumetto, per cui, non leggete la storia e basta: guardate come viene scritto con le immagini scelte. Quando guardate i disegni di un fumetto, non guardate solo quanto sono fighi: guardate come sono “girati e diretti”. Fruite in modo attivo di quello che leggete e guardate, e vi troverete un arsenale infinito di opzioni da cui pescare quando dovrete sceneggiare.
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Non dico che questi ultimi mesi siano un po’ pesantini ma è passata la mezzanotte di sabato e sto finendo di scrivere la tavola autoconclusiva che avete letto in apertura di questa newsletter. Sono perennemente in ritardo o quasi su tutti i lavori, sto facendo una fatica bestia a stare dietro ai progetti, non riesco a organizzarmi sul serio. Questo inizio d’anno non è dei migliori. Fra qualche settimana si ricomincia il giro delle fiere ed eventi, se ci si vede sono felice di fare due parole con voi, se mi vedete con l’occhio incenerito e con la faccia incazzata sappiate che non siete voi, sono io: quando sono stanco la mia resting bitch face passa a livello Super Sayan che Vegeta al confronto pare Goku preso bene.
Ogni notte insonne è una preview del purgatorio.
Ci si becca fra una settimana!
Davide Costa