[Appunti dal tavolino di un bar] 0387 - Where No Light Shines
One day all this suffering is gonna pay you back in madness
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Vi allego AVRÀ I TUOI OCCHI, sceneggiatura scritta da me e in cerca di chi abbia voglia di disegnarla. Se non vedi l’immagine qua sotto puoi scaricarla in finale formato pdf da questo definitivo link qua.
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“Saprebbe fare un match figo lottando contro una scopa!”
La frase qua sopra è un complimento. Di solito viene detto di un wrestler che è talmente bravo nel suo mestiere che saprebbe… beh rendere bello un match contro una scopa. Di solito la scopa è una metafora per un altro wrestler non esattamente bravo. A volte è letteralmente una scopa o un manichino o una bambola:
So che dalla foto magari si capisce poco, ma in quel momento la bambola gonfiabile sta cercando di mettere al tappeto l’avversario per il conto di 3. Raga, è wrestling, mica roba seria come Star Wars.
Perché vi parlo di questo modo di dire così specifico di un modo di fare intrattenimento e raccontare storie molto specifico? Perché secondo me quando si parla di fumetti che vengono fatti da una coppia di persone (o trio o poker a seconda di quante mani ci si mettono a fare una singola pagina), può capitare che una delle persone coinvolte sia così brava da poter rendere figa una storia anche se collabora con una scopa.
Ok, la metafora della scopa si perde un po’ se parliamo di fumetti. Diciamo che magari una persona è così brava da poter rendere una storia figa anche se collabora con una pippa. Un po’ greve come appellativo, ma almeno ci capiamo.
Però, e sottolineando che per semplicità ora parlo solo di sceneggiatura e disegno (quindi ipotizzo che chi disegna faccia tutto, dal layout al colore e lettering), leggendo una storia come si decide chi è la pippa e chi ha reso la storia comunque figa?
Secondo me ci sono casi palesi, e altri in cui si può discutere a lungo.
Quelli palesi sono quelli in cui il disegno ha problemi piuttosto oggettivi (anatomie non pervenute, prospettive involontariamente escheriane ecc ecc) o in cui la storia ha falle logiche. Qua è facile capire chi è la scopa, no?
Ma tutte quelle storie in cui non ci sono veri e propri problemi oggettivi ma “solo” una mancanza di brio, di cuore, di momenti che stupiscono, quelle storie nella media che leggiamo regolarmente e non ci lasciano nulla. Quelle, secondo me, sono quelle storie in cui se almeno uno dei due rientra nella categoria “Saprebbe fare un match con una scopa” allora la storia, letteralmente, cambia e passa da storia nella media a storia figa.
Tra i due ruoli, chi sceneggia e chi disegna, chi può essere a elevare la storia salvando il match e mascherando la scopa?
Mi verrebbe da dire chi disegna perché può prendere una sceneggiatura mediocre e grazie alle sue capacità renderla bellissima da vedere, far recitare i personaggi rendendone le espressioni emozionanti e, se la produzione glielo permette, magari fare qualche ritocco alla storia per renderla più brillante (non potete capire che differenza può fare aggiungere o toglie una vignetta da una sceneggiatura nel migliorarla finché non la leggete scritta in un modo e disegnata in un altro).
Che poi, per anni, è quello che hanno fatto i disegnatori di Stan Lee, no?
Se collaborate con una persona i cui disegni possono rendere una storia con una scopa una figata, tenetevela stretta, perché eleverà la vostra storia a livelli che nemmeno voi potevate immaginare.
“Ok, molto bello, ma io scrivo. Come mi assicuro di far sì che la scopa, se non sono io, non rovini il match?”
Allora, la sicurezza matematica, purtroppo, non ce l’hai. Soprattutto se lavori in un ambito in cui la collaborazione e comunicazione tra chi scrive e chi disegna è ridotta all’osso o non esiste. Per cui quello che puoi fare è scrivere i dialoghi migliori che puoi scrivere, assicurarti che la coerenza interna della storia sia a prova di bomba, scegliere cosa far disegnare ricordandoti sempre che stai raccontando per immagini e quindi avere chiaro in testa che devi descrivere sequenze coerenti tra loro che raccontino qualcosa, ricordarti che i personaggi provano qualcosa in ogni vignetta e che qualcosa deve succedere in ogni pagina, o ancora meglio in ogni vignetta (attenzione: una pausa emotiva non è un’assenza di azione, perché qualcuno sta sentendo qualcosa che agisce sul proprio umore).
Se scrivi la sceneggiatura al meglio delle tue possibilità ragionando sempre per immagini, ed evitando la pigrizia di alcune persone di pensare “beh poi ci pensa il disegnatore a capire come riempire queste vignette, io gli dico solo che c’è uno seduto al tavolo”, riduci al minimo il rischio che un’eventuale scopa rovini il match.
Poi sia chiaro: non tutti i match escono col buco, e a volte anche un match con due bravi wrestler può risultare così così perché quel giorno lì non erano proprio giornata.
Ma se in un anno fai due-tre match a settimana, ci sta che ogni tanto te ne esca uno mediocre.
E se scrivi di lavoro difficilmente puoi limitarti a scrivere due-tre storie all’anno.
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Dall’8 aprile al 12 aprile mi trovate alla Fiera del libro per Ragazzi di Bologna, allo stand di Autori di Immagini:
Passate a salutarci, soprattutto se avete portfolio di illustrazione, trovate in aggiornamento la lista di autori e autrici che fanno portfolio review sul profilo di Autori di Immagini qua oppure sul sito ufficiale a questa pagina. Se guardate il mio orario del lunedì mattina è molto ottimistico perché arriverò in auto, incrociate le dita che non trovi coda. Inoltre allo stand ci sarà (quasi) sempre qualcuno per parlare di contratti, fiscalità, diritto d’autore e in generale disponibile a scambiarsi esperienze sul nostro lavoro.
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Qualche giorno fa sui social ho postato questo meme:
Non dico di essere un po’ incasinato col lavoro, ma dico che a Bologna sceneggerò allo stand tra una portfolio review e l’altra sennò non ci sto dentro coi tempi.
Gli imprevisti continuano a imprevistare, nei prossimi mesi magari ne parlerò, magari no, per adesso diciamo che non è esattamente un periodo facilissimo in famiglia.
Ma guardate l’immagine. Sapendo che il tipo in braghe rosse si chiama Shawn, e il pelato Steve: secondo voi la posizione dei “balloon” che ho inserito nel meme è corretta, oppure farebbe più ridere se l’immagine fosse ribaltata, quindi vedendo prima il dito medio di Steve e poi la faccia di Shawn?
Tutto questo senza dimenticare che sto usando delle immagini tratte da uno show televisivo in diretta, quindi NON pensate per funzionare in un fumetto, eh.
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E pure la prima mail di aprile parte, da qualche parte arriva, da qualcuno viene letta. Se la trovate interessante e volete farla conoscere ad altre persone, non mi offendo di certo. Consigliare la newsletter è uno dei modi migliori che ci siano per darmi supporto nel lavoro ed è del tutto gratis.
Bello riposare, proprio un bel ricordo.
Ci si becca fra una settimana!
Davide Costa